La potenza sottovalutata del free advertising.

Il titolo in alto può sembrare la headline della nuova campagna pubblicitaria di Starbucks, ma gli amanti delle serie TV che stanno seguendo la trasmissione delle puntate dell’ultima stagione di Game of Thrones (in onda in questi giorni su Sky Atlantic e su Now TV), sanno sicuramente a cosa mi riferisco.

Nel quarto episodio della season 8, infatti, mentre a Grande Inverno si festeggia la battaglia appena vinta, posto sul tavolo di fronte all’attrice che interpreta Daenerys Targaryen – conosciuta nello show come la “Madre dei Draghi” (fra le altre cose) – appare improvvisamente in un frame una tazza di coffee to go che qualcuno del cast o della troupe ha involontariamente lasciato lì durante un break.

Inutile dire che ciò ha scatenato immediatamente i fan della serie sui social (e non solo), che si sono sbizzarriti con condivisioni, commenti, meme e battute ironiche su questo clamoroso errore e sulla potenza di Starbucks che “avrebbe aperto anche a Winterfell!”.

È curioso pensare come Starbucks sia un brand talmente forte e ancorato nella mente delle persone, da far ricondurre un’anonima tazza di caffè da portar via subito ad esso (e senza il minimo dubbio che potesse essere stato acquistato altrove, aggiungerei).
Non per niente è considerato il leader di mercato nel settore delle caffetterie: se vi parlassero di caffè da asporto, del resto, qual è il primo marchio che si materializzerebbe nella vostra mente? Ve ne sono altri? (E se dite che vi sono venuti in mente altri brand prima di esso, mentite).


Per rendervi chiaro questo concetto di posizionamento nella mente del consumatore, un fenomeno simile qui in Italia si verifica con “Kleenex” o con “Folletto” (=Vorwerk), dove il nome di un particolare brand di quel settore è talmente radicato nell’uso e nell’immaginario comune, da essere usato addirittura per nominare il termine generico (rispettivamente, un comune fazzoletto per Kleenex ed un comune aspirapolvere per Folletto), anche se esso non è davvero di quella marca:

Passami un kleenex!

Tornando al fail di Game of Thrones: una svista può capitare anche ai migliori, ma le conseguenze possono essere sorprendenti!

Questo errore in buona fede da parte della produzione della serie ha creato un trambusto che ha generato ben 10.637 menzioni di Starbucks e di Game of Thrones online, in radio e in TV in tutto il mondo a seguito della messa in onda della puntata che, secondo la compagnia di marketing Hollywood Branded, ammontano a niente poco di meno che 2,3 BILIONI di dollari di pubblicità completamente gratuita (senza contare l’ammontare incalcolabile del buon vecchio passaparola).

La cosa più assurda è che, come avrete intuito dal mio discorso… Quel caffè non era neanche di Starbucks!

Che poi, ce la vedreste Daenerys da Starbucks?

Che nome devo scrivere?

©danInseries